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Scritto e diretto da Alessia Cristofanilli
Con Federico Gatti, Sylvia Milton, Luca di Sessa
Movimenti di scena Alberto Bellandi
Scene Eleonora Ticca
Costumi Nika Campisi
Organizzazione e Ufficio Stampa Chiara Crupi – Artinconnessione
Consulente politologo Luca Argenta
Produzione Fragile Spazio, Fondazione Friedrich-Ebert-Stiftung e La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello
Media Partner Scomodo- La redazione
“Che cosa erano le manifestazioni papà?” chiede Demo a Rud prima di prendere sonno. È sera e nella casa-vivaio in cui vivono insieme a 138 piante l’aria è così densa che sembra di toccarla. Edda e Rud hanno 3 figli e tante piante che chiamano per nome ogni mattina. Non sappiano nulla né del luogo né del tempo in cui si trovano. Edda e Rud si sono battuti per i valori della democrazia quando erano più giovani ed ora nel tentativo di rimanere coerenti, conducono un’esistenza sospesa tra quello che in cui credono e quello che bisogna fare per stare in piedi.
Questo equilibrio opaco potrebbe resistere ancora a lungo, ma quella sera di settembre una manciata di parole sussurrate durante una cena, mettono in crisi l’ecosistema da dentro, le certezze crollano, insieme alle piante sulle mensole, per un attimo il mondo si rovescia, si apre la strada al dubbio e alla messa in discussione di tutta una vita.
Microclima affronta la tematica politica dal punto di vista di un piccolo microcosmo in cui delle grandi decisioni se ne avvertono gli affetti più concreti e materici. Politica, dunque, non vista dal punto di vista delle grandi ideologie, ma degli effetti più pratici e quotidiani. Microclima è spazio tangibile e allo stesso tempo metaforico di una certa condizione esistenziale, è insieme ambiente esterno e specchio di ciò che si muove dentro i personaggi. Un microcosmo umido, casa-fortezza dalle pareti di plastica, dal quale si spia il fuori, quel grande “macroclima” sul quale sentiamo di non avere alcun potere.